Cos’è e com’è il nuovo bazar virtuale ideato da Mark Zuckerberg & Co. E perché il più diffuso social network strizza l’occhio al commercio digitale.
inizio settembre è stata introdotta una novità nel mondo dei social network: Facebook marketplace. Per la prima volta, nell’era di Facebook sarà possibile vendere e acquistare prodotti nella propria zona nel raggio di 150 km, anche se l’impostazione predefinita è stata fissata a 30 km.
Come funziona?
Il venditore, un qualunque profilo Facebook, deve semplicemente inserire una foto dell’oggetto in vendita all’interno della piattaforma, scegliendo la categoria di destinazione del prodotto, con una breve descrizione, il suo luogo di residenza e il prezzo. L’acquirente potrà decidere se contrattare sul prezzo e scegliere la modalità di pagamento, senza nessun intermediario.
Per adesso, il servizio è pensato solo per utenti privati, ma ci sono indiscrezioni sulla possibilità futura di creare un profilo aziendale per vendere i propri prodotti.
Perché Facebook dovrebbe investire in un e-commerce?
Oltre 1,2 miliardi di persone usano Facebook ogni giorno. Quindi, perché non tenere più possibile questi potenziali consumatori sulla piattaforma? Oltre a motivazioni puramente d’intrattenimento e fidelizzazione dell’utenza, ci sono motivazioni economiche:
– la (probabile) creazione di partnership con chi gestisce i pagamenti online;
– il recupero di dati da rivendere agli investitori pubblicitari.
Ovviamente Facebook vuole evitare di risultare irrilevante in uno dei settori più proficui dell’economia digitale (quello dell’e-commerce), sin qui dominato nel 2017 da eBay (con 169 milioni di acquirenti e 190 mercati in tutto il mondo – in Italia eBay ha più di 5 milioni di acquirenti attivi) e Amazon (i venditori Amazon di oltre 130 paesi del mondo hanno commercializzato prodotti per clienti residenti in più di 185 paesi con più di 2 miliardi di prodotti venduti – a inizio anno sono già più di 60 milioni le persone iscritte al nuovo servizio di Amazon Prime e sono in continuo aumento).
Infine: a chi può tornare utile questo tool di Facebook?
In primis ai consumatori, perché hanno a disposizione uno strumento facile da usare per vendere/ acquistare oggetti di persone nelle immediate vicinanze, con la possibilità di conoscere quella persona tramite amicizie in comune e senza pagare alcun intermediario.
Ma ovviamente anche Facebook, perché può puntare alla fidelizzazione della clientela esistente e cercarne di attirarne altra, grazie al passaparola degli utenti, limando nel tempo le quote di mercato appannaggio dei concorrenti.
Ora manca l’ultimo passo: quando sarà a disposizione dell’aziende? Ancora non ci sono programmi certi, ma Facebook potrebbe stupire tutti fornendo un Marketplace professionale gratuito, sovvenzionato attraverso sponsorizzazioni, mettendo in difficoltà il modello Amazon. Utopia? Chissà, ma i prossimi mesi saranno sicuramente decisivi.